Presentazione
Durata
dal 1 Novembre 2023 al 31 Maggio 2024
Descrizione del progetto
Il cyberbullismo viene comunemente considerato come la ”manifestazione in rete di un fenomeno più ampio e meglio conosciuto come bullismo” (MIUR 2018, Bullismo e cyberbullismo), mettendo sullo stesso piano la violenza fisica e quella “virtuale”. In realtà l’uso dell’aggettivo cyber ci colloca in una dimensione molto differente, quella digitale, in cui si verifcano sempre più spesso episodi aggressivi e violenti.
L’inarrestabile diffusione e disseminazione degli strumenti digitali ha generato un processo di trasformazione in atto che sta cambiando i fondamenti del nostro pensare (tempo, spazio, realtà, conoscenza ecc.) e del nostro vivere sociale. Fin dagli anni novanta del secolo scorso si è discusso a lungo su come reagire a questi cambiamenti, come gestirli e governarli. In particolare in riferimento ai giovani e al mondo della scuola, grazie al lavoro di Goldberg (1995) e Young (1998), si è cominciato a parlare di dipendenza da Internet e di Internet Addiction Disorder (IAD), concetto che ormai è pienamente accettato dall’Istituto Superiore di Sanità, ma che rimane tuttavia problematico soprattutto alla luce della recente consapevolezza di una compenetrazione tra spazi esperienziali fisici e virtuali che annulla, perlomeno nei suoi significati più rigidi, la dicotomia online/offline (Luciano Floridi parla di Onlife come nuova versione della vita umana nell’era digitale).
Queste criticità nell’approccio dominante ci fanno capire come, solo partendo da una riflessione approfonidita su come il digitale ha trasformato e continua a trasformare i processi di costruzione dell’identità e del carattere, si possono comprendere e prevenire i fenomeni di cyberbullismo. In altre parole, il “campo di gioco” in cui oggi si vive e si comunica è stato radicalmente trasformato dalla tecnologia, ed è in questo nuovo ambiente che i giovani vivono e si stanno formando, e in cui sono vulnerabili.
Sia la scuola che la famiglia fanno molta fatica a conoscere questa realtà “altra”, questo nuovo ambiente, questo campo di gioco trasformato e alterato dal digitale. Alterare significa rendere altro, ed è proprio la speciale sensibilità per l’alterità e la differenza che caratterizza il pensiero e il lavoro di Projeto Axé che, a nostro avviso, può risultare prezioso non solo nel lavoro educativo con gli studenti ma anche con i docenti e genitori. L’esperienza di Axé, maturata con bambini e adolescenti di strada in Brasile e in Italia, fornisce ai suoi operatori la capacità di muoversi e interagire con soggetti che vivono in una dimensione, dentro e fuori la scuola, che può aprire nuove vie e insegnare nuove pratiche di ascolto e di dialogo.
Per strutturare questa formazione abbiamo perciò preso come modello il flirt-corteggiamento pedagogico – metodologia usata a Salvador nell’incontro con i ragazzi di strada – declinandolo come possibile e inedito strumento di ascolto e di dialogo di ciò che accade (o potrebbe accadere) nel campo di gioco digitale. Le attività che proponiamo nei primi tre periodi in cui incontreremo i ragazzi e gli adulti, separatamente e parallelamente, seguiranno proprio la logica delle tre fasi del flirt pedagogico: incontro-ascolto, Innamoramento-fiducia, Intimità-dialogo.
I tre momenti del Corteggiamento Pedagogico insieme alla Pedagogia del Desiderio e alla pratica dell’Arteducazione faranno da cornice teorica all’intero percorso e saranno reinventati nel contesto del digitale.
Obiettivi
● Stimolare i diversi gruppi classe affinché raccontino e condividano la loro “visione” e le loro esperienze con i diversi strumenti digitali.
● Far “parlare gli strumenti”: ricostruzione del processo storico e sociale della “rivoluzione digitale” ancora in atto e analisi dei pregiudizi sul digitale.
● Discussione ed esperienza intorno alle emozioni e sentimenti generati dall’uso
● Porre le basi per la creazione di una comunità educativa capace di riconoscere le possibilità e i rischi della comunicazione digitale.
● Costruire un’alleanza docenti-genitori, condividendo un approccio comune, volta ad accrescere il benessere degli studenti.
● Far emergere e raccogliere gli elementi per la scrittura e la stipula di un Patto Educativo Digitale da far adottare alla scuola, attraverso un confronto e una negoziazione, all’interno del gruppo classe, in dialogo con genitori e docenti.
Partecipanti
Il Progetto “Desiderare IN e NEL digitale” si rivolge in particolare alle seconde medie. Prevede che tutte le componenti della comunità classe siano chiamate ad implementare la sfera educativo-relazionale dei ragazzi e delle ragazze attraverso un percorso che si sviluppa parallelamente in aula e, alla sera, tra gli adulti educanti.